Castello di Tabiano
Tabiano, Emilia Romagna
Il progetto della canonica di Tabiano si inserisce nel più ampio restauro e recupero dell’antico borgo di Tabiano Castello, nel comune di Salsomaggiore, di proprietà della famiglia Corazza dal 1882.
Situato a oltre 300 metri di altezza, fra le colline della provincia di Parma, immerso tra boschi di querce e una campagna incontaminata, domina la pianura con una vista a perdita d’occhio, dalle alpi all’Appennino tosco-emiliano.
Il Borgo e il Castello di Tabiano risalgono all’XI secolo e sono stati costruiti sulle rovine di un insediamento romano. Tabiano fu poi una fortezza militare al centro di molte vicende storiche, ed oggi si è trasformato in Relais di Charme.
Grazie ad un paziente lavoro di ristrutturazione promosso dal professor Giacomo Corazza e dalla sua famiglia, ne è stata preservata l’autenticità e il fascino, pur con tutti i comfort del presente; con grande attenzione al rispetto della storia, della sostenibilità ambientale e dei legami col territorio. Qui l’elettricità e l’acqua calda vengono dai pannelli solari e il riscaldamento dalla pulizia dei nostri boschi, utilizzando caldaie a legna e recuperando stufe e camini antichi.
Studio Andrea Magnaghi Architettura ha progettato l’ intervento sulla canonica, consistente nella ricostruzione della parte di volume che è presente nelle immagini di fine ‘800, perso a seguito del crollo dell’edificio. Il progetto ha previsto il recupero della volumetria crollata e il cambio d’uso con interventi nella Canonica esistente, oltre alla realizzazione di una SPA ottenuta scavando il terrapieno e sfruttando la lesione nella cinta muraria che apre la possibilità di un affaccio a valle.
L’intervento su questo edificio vincolato è finalizzato alla creazione di un albergo di 15 camere dotate di spazi comuni e di una SPA con piscina. Il progetto ha mantenuto un dialogo con l’intero complesso storico, pur operando secondo un progetto riconoscibile e contemporaneo, con un grande affaccio vetrato che trae ispirazione dalle grandi bucature dei fienili recuperati nella zona.
I classici materiali della zona sono stati interpretati in modo contemporaneo: il mattone della parete non è più volume ma superficie, la pietra non è più costitutiva ma evocativa. Il ferro è l’elemento cui è affidato il compito delle sobrie finiture. La vetrata della piscina risarcisce la breccia nella cinta muraria crollata, sigillando il passaggio temporale e riportando a nuova funzione la bellezza della pietra, che diventa perimetro delle sale della SPA.
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